Manuale di Volo Libero

Capitolo 4 - CENNI DI METEOROLOGIA

ELEMENTI DI PREVISIONE DEL TEMPO

Come abbiamo detto in apertura di capitolo, la capacità di comprendere i fenomeni atmosferici che ci circondano e prevederne, nei limiti del possibile, la evoluzione sono di primaria importanza per il Volo Libero: sarà infatti possibile volare in sicurezza e rimanere solo molto raramente sorpresi dalla evoluzione a brevissimo termine del tempo (e mai in volo...).

I dati necessari ad una previsione di massima sono raccolti e resi pubblici dalla radio, dalla televisione, dai quotidiani e sono anche ottenibili telefonicamente in tutte le regioni italiane.
A prescindere dall'Ente che li pubblica tutti i dati sono raccolti e curati dal Servizio Meteorologico dell'Areonautica Militare.

Questi dati si possono suddividere in tre grosse categorie:

  • Condizioni osservate (il passato).
  • Condizioni rilevate al momento (il presente).
  • Condizioni previste (il futuro).

Normalmente le previsioni scaturiscono dal rilievo dei dati presenti al momento e dal confronto (effettuato con l'ausilio di macrocomputer e programmi estremamente complessi - Argo è il più recente ed ha sostituito il "vecchio" Afrodite) con periodi meteorologici "analoghi" immagazzinati in memoria.
Ricordiamo che le previsioni, anche a breve termine, sono molto difficili in primavera, stagione durante la quale tutti i cambiamenti meteorologici tendono ad essere accelerati, mentre risultano più agevoli in estate ed in inverno quando gli "individui isobarici" tendono a stazionare maggiormente sulle nostre regioni.

In autunno infine si preparano quei mutamenti naturali che preludono all'inverno con l'arrivo di frequenti fronti freddi da Nord.

Purtroppo i vololiberisti devono fare anche i conti con situazioni locali a bassa quota, oltre che con quelle generali riportate nei bollettini di cui sopra. Assumono allora importanza:

  • la conformazione orografica della regione: ne è un esempio il fenomeno di Stau e Föhn visto prima, che interessa la pianura padana ed è determinato dalla catena alpina;
  • gli aspetti geologici: è evidente che ampie pianure umide reagiranno diversamente da zone aride o rocciose agli stessi cambiamenti atmosferici;
  • le condizioni termiche prevalenti (latitudine): le termiche invernali di cui godono i nostri colleghi siciliani sono praticamente sconosciute in lombardia.

E allora, calandosi nella pratica, vige la regola: più dati si hanno meglio è, e questo vale soprattutto per quanto riguarda la continuità di osservazione. Vale dunque la pena di abituarsi a leggere le previsioni e ad osservare la reale successiva evoluzione poichè soltanto in questo modo si può sviluppare la capacità previsionale che caratterizza i grandi veleggiatori.

OSSERVAZIONE E CONTROLLO DELLA NUVOLOSITà: MOMENTO FONDAMENTALE DELLA PREVISIONE A BREVISSIMO TERMINE

Pur con le riserve appena espresse, riteniamo utile fornire alcune indicazioni di previsioni a brevissimo e breve termine (12-24 ore), basate sulla nostra esperienza, valide prevalentemente per la zona alpina e prealpina, ma, speriamo, non del tutto inutili per i vololiberisti della restante parte dello stivale (che per la sua notevole lunghezza, forma una terra dai mille climi).

CUMULI

Piccoli cumuli, poco estesi verticalmente e ben distanziati tra di loro sono il sogno di ogni veleggiatore, specie se la base è alta e l'inclinazione tende verso Nord. Tuttavia non sempre è così ed è importante saper leggere anche le condizioni avverse o di possibile rischio.

CUMULI E VENTO

Quando l'inclinazione dei cumuli è rivolta a Sud significa che il vento, almeno in quota, proviene dai quadranti Nord, ed abbiamo imparato come tale condizione possa risultare pericolosa a Sud delle Alpi. Quando i cumuli hanno una base mal definita e si disfano rapidamente dando luogo a forme sfilacciate, prendono il nome di fractocumuli ed indicano vento forte in quota associato a turbolenze anche notevoli (rotori o termiche di sottovento).

ASPETTO DEI CUMULI IN RELAZIONE ALL'ORA DELLA GIORNATA

La formazione di cumuli nelle prime ore del mattino indica una condizione di notevole umidità associata ad instabilità atmosferica: questi due ingredienti rendono probabile una degenerazione temporalesca nell'arco della giornata.

Allo stesso modo un elevato sviluppo verticale delle formazioni cumuliformi già nel primo pomeriggio, specie se le nubi non sono ben distanziate tra loro, può preludere a degenerazione. In questi casi risulta utile la osservazione del cielo tra i cumuli, si possono infatti avere due situazioni distinte:

  1. comparsa di nubi alte o medie (cirri od altocumuli) al di sopra dei cumuli stessi: in generale si può prevedere l'entrata di un fronte caldo che, dando luogo ad una inversione in quota, fornirà un "limite di sicurezza" allo sviluppo verticale e quindi alla degenerazione delle nubi convettive (a dire il vero se l'inversione si abbassa avremo la fine precoce della giornata termica);
  2. se, contrariamente alla condizione sopra descritta, tra gli spiragli che separano i cumuli il cielo diviene più intensamente azzurro, è possibile che l'aria si stia ulteriormente raffreddando; questo comporta un aumento dell'instabilità dell'aria e della sua umidità relativa: in queste condizioni la degenerazione temporalesca è quasi certa e a volte rapidissima.

In alcuni casi la situazione atmosferica può essere così labile che il solo raffreddamento pomeridiano e serale è sufficiente ad innescare un temporale.

NUBI STRATIFICATE

Mentre la nubi basse sono quasi sempre associate a condizioni atmosferiche negative per il volo libero, la osservazione del settore di provenienza delle nubi Medie o Alte può darci preziose indicazioni sull'evoluzione del tempo nelle prossime 12-24 ore (Tab. 4-3).

Provenienza Vento Ipotesi di previsione Tipo di volo
SE-E SE-S Entrata di un fronte caldo da S-SO con probabile copertura compatta in 12-48 ore.
Minimo a S o SO
Condizioni in calo fino alla calma
SO-O S-SO Come sopra con minimo a SO o O Come sopra
NO-N O o N teso Fronte caldo con minimo a NO-N.
Se il minimo si sposta verso Sud: copertura rapida e pioggia; se verso Est: può essere fermato dalle Alpi (eventualmente si avrà Foehn)
Negativo per forti venti da Nord
NO-N N debole Fronte caldo con minimo che si sposta a NE: nessuna copertua e possibili correnti N-NE in diminuzione Stabile: buono
Instabile: ottimo
N-NE N debole Il minimo è transitato a Nord, allontanandosi a NE Stabile: buono
Instabile: ottimo
E E debole Il minimo è a SE, allontanandosi a NE probabile una copertura nelle prossime 12-24 ore, Calma quasi nulla attività termica
Tabella 4-3 Elementi predittivi generalmente validi per la pianura padana.

APPROFONDIMENTI

Alcuni tra gli argomenti trattati in questo capitolo verranno ripresi ed ampliati parlando di tecnica di veleggiamento, ma ci preme sottolineare che, se la buona conoscenza delle nozioni esposte dovrebbe rendere l'allievo in grado di volare in sicurezza e di affrontare l'esame di brevetto, chi si pone ambizioni superiori può (e deve) approfondire ulteriormente le sue conoscenze meteorologiche.

Fino a ieri la "Bibbia" era una sola (Meteorologia per il Volo a Vela di Plinio Rovesti), ma recentemente è comparso il già citato I Visitatori del Cielo di Hubert Aupetit (trad. Alberini e Boschi) che, finalmente, affronta l'argomento dal "nostro" punto di vista, anzichè da quello, pur egregio, degli aliantisti. Il testo è ricchissimo di interessanti (ed a volte insospettati) spunti e ne consigliamo caldamente la piacevole lettura agli allievi (ed ai piloti) che vogliono "saperne di più".