Le ragioni che richiedono una certa riserva di velocità prima di entrare in virata sono numerose, e giocano ruoli differenti nei diversi velivoli.
- In virata l'ala interna vola più lentamente e ad un maggior angolo di incidenza rispetto a quella esterna (e dunque più lentamente della velocità media dell'apparecchio): una riserva di velocità servirà a garantire (specie sui velivoli lenti) che anche l'ala interna resti al di sopra della velocità minima di sostentamento (o, se preferite, che l'angolo di incidenza resti inferiore a quello di stallo).
- Durante la virata si determina, come vedremo, un aumento del peso apparente (dovuto al generarsi della forza centrifuga). Il maggior carico alare determina un aumento di tutte le velocità, compresa quella minima di sostentamento, ed è quindi indispensabile premunirsi di un po' di velocità in più.
- Alle basse velocità gli apparecchi rispondono più lentamente (con un maggior tempo di latenza); una presa di velocità renderà più semplice e più controllabile la messa in rollio dell'apparecchio stesso.
Dal momento che esiste una proporzionalità tra raggio di virata, inclinazione dell'apparecchio e velocità necessaria, diventa possibile stabilire queste (forse troppo semplici) regole:
- desiderando compiere una virata ampia, non sarà necessario inclinare troppo l'ala, nè acquisire una forte riserva di velocità;
- desiderando compiere una virata stretta, si dovrà inclinare notevolmente l'apparecchio e la riserva di velocità (da acquisire prima del rollio) dovrà essere sostanziosa.
Torniamo ora al nostro velivolo (che ha già acquisito la velocità necessaria per la successiva virata) esaminandolo da dietro. Ritroviamo, paro paro, le due forze fondamentali (forza aerodinamica e forza peso), allineate e contrapposte. Pensiamo ora alle loro componenti: quelle verticali (portanza e peso apparente) coincidono perfettamente (in questa prospettiva) con la portanza e con il peso, mentre non siamo più in grado di distinguere le componenti "orizzontali" (resistenza e spinta) che, per fortuna, non ci interessano gran che in questa fase.
ROLLIO
Quando l'apparecchio si inclina, la portanza (che è sempre perpendicolare ai piani alari) si inclina anch'essa.
Il peso invece no: esso è sempre rivolto verso il basso, rispondendo al richiamo di madre Terra.
Le forze non sono più equilibrate e, scomponendo la portanza secondo due assi, uno verticale ed uno orizzontale, ci accorgiamo che:
- la componente verticale della portanza (inferiore rispetto alla portanza stessa) non basta più a controbilanciare esattamente il peso; l'apparecchio tenderà quindi a scendere maggiormente;
- esiste una forza, diretta verso l'interno della virata, che non è in alcun modo controbilanciata: si tratta della forza centripeta (=verso il centro) che determinerà uno spostamento dell'apparecchio, appunto verso il centro.
Quindi, per effetto di tale sbilanciamento, l'apparecchio posto in rollio, tende a "cadere" verso il basso e verso
l'interno: in altri termini si è generata una
scivolata d'ala!
CABRATA IN VIRATA
Vediamo ora cosa accade se, oltre a porre l'ala in rollio, eseguiamo una cabrata:
- la traiettoria, come abbiamo visto prima, diviene circolare, e si genera dunque una forza che è sempre presente in questo tipo di movimento: la forza centrifuga (=che fugge dal centro). La forza centrifuga ha, sul peso, due effetti: determina un aumento del peso apparente (freccia più lunga) e, soprattutto, lo riallinea alla portanza;
- il peso, una volta "riallineato", può essere anch'esso scomposto in due forze, una diretta verso il basso (componente verticale del peso) ed una verso l'esterno (chiamata semplicemente forza centrifuga);
- la cabrata stessa (che è un aumento dell'angolo di incidenza) determina un aumento di portanza che compensa esattamente l'aumento di peso apparente.
Le quattro forze appena considerate
si bilanciano a due a due: la componente verticale della portanza è ora sufficiente a controbilanciare il peso reale, mentre la neonata forza centrifuga controbilancia la forza centripeta.
Il magico risultato è una virata coordinata, senza scivolate, che genera l'impressione di essere "appesi" al cerchio che l'ala disegna nel cielo; se la virata è accentuata diventerà ben percepibile anche l'aumento di peso apparente e potremo sentirci maggiormente "incollati al sellino", o meglio all'imbrago.